Un viaggio alla scoperta del Molise poco conosciuto, ma di grande valore culturale e paesaggistico: Castellino del Biferno.

“ In questo viaggio di vita desidero esprimere a mio padre e a tutti i miei paesani, tutta la mia gratitudine per avermi insegnato l’autenticità dei sentimenti della vita. ”

Pasqualino Barbieri  dr in Scienze turistiche e divulgatore culturale

Piccolo paese in provincia di Campobasso con circa 550 abitanti, Castellino del Biferno si fa notare subito sulla cima di un costone ben visibile dalla strada, detta anche Bifernina, che collega il Capoluogo molisano alla costa adriatica.

Circondato da rigogliose campagne e da un gradevole senso di pace, rimane un luogo ideale per godersi piacevoli passeggiate in qualunque periodo dell’anno e lontano da un turismo di massa, in mezzo a boschi e vegetazione selvaggia. Qui si possono scoprire la calma e l’armonia di una natura incontaminata in grado di rigenerare dal caos e dal traffico cittadino.

Gradevole è percorrere a piedi, a cavallo oppure in mountain-bike gli affascinanti sentieri naturalistici che lo attraversano e scoprire le riserve ambientali spesso attrezzate con delle piccole aree di sosta e adatte ad un turismo ecosostenibile.

In questo semplice paese dove si respira aria fine di collina, come in una fiaba, si possono scoprire sorgenti naturali che abbondano sotto terra e sfociano in superficie sotto forma di fontane ripristinate. Tra queste merita senz’altro una visita La Fonte Murata dove anticamente la popolazione si recava per fornirsi di acqua, immersa tra i boschi in un’oasi naturalistica di circa 15 ettari.

Ma la bellezza di questo paesello molisano non è solo nel suo paesaggio naturale: particolare è il suo centro storico costellato di vicoletti e gradini in pietra, tipici dei piccoli borghi molisani, in cui è davvero un piacere camminare e magari sostare per parlare con la gente del posto. I pochi abitanti residenti che vi hanno scelto di restare infatti, malgrado lo spopolamento, continuano serenamente a tramandarne l’identità e l’autenticità.

Castellino del Biferno rimane uno dei tanti paesi del Molise che ha subìto il fenomeno dell’emigrazione durante il secolo scorso, ma è sempre commovente condividere il bene e l’attaccamento con cui i suoi abitanti originari, trasferitisi in ogni parte del mondo, si legano al proprio luogo e alle proprie radici.

Nelle sue origini c’è tutto un passato da scandagliare a cominciare dalla denominazione del paese che dal lontano anno mille ha subìto diverse varianti fino alla sua attuale Castellino del Biferno, adottata per distinguerla dai paesi omonimi in Italia e grazie al fiume Biferno, l’unico fiume interamente molisano, che lo attraversa in parte.

Il fascino di questo paese sta nella sua semplicità, nel gustare i piatti tipici e conoscerne le tradizioni, davvero sentite per i Castellinesi.

Ideale dunque per vivere un’esperienza di turismo lento fatto anche di queste emozioni fino a godere di sorprendenti affacci panoramici.

Da quassù infatti, quota 453 mt, è possibile spaziare con lo sguardo sull’Appennino centrale, dal Molise all’Abruzzo fino al mare Adriatico.

Queste le sue ricchezze… un patrimonio materiale e immateriale che merita di essere protetto e valorizzato.

Ma il Biglietto da visita per Castellino del Biferno è rappresentato soprattutto dalle sue tradizioni popolari.

Folclore autentico fatto di canti e danze tipiche, frammenti di storia e abitudini del paese, detti dialettali e pietanze locali trionfano il 12 giugno di ogni anno in occasione de U pizzéchéntò”  un originale evento molisano che consiste nella creazione di piramidi umane che sfilano girando su se stesse tra vicoli e piazzette.

Forse simbolo di una spiga è auspicio di armonia, abbondanza e prosperità per tutti. La partecipazione è davvero emozionante e coinvolge tutti i Castellinesi, grandi e piccini, che si uniscono in un’atmosfera aggregante già nei giorni precedenti la festa.

Protagonista sacro del Pizzicantò è Sant’Antonio per il quale si accendono fuochi in segno propiziatorio e si dedicano altarini devozionali.

Ottimo è il piatto tipico della festa che è anche rappresentativo della gastronomia castellinese, tipica mediterranea: “Le ségntéllë càscë e ovë” , un primo piatto, preparato dalle donne del paese e condito con il famoso “brodo bugiardo” detto così perché privo di carne. L’entusiasmo dei preparativi è davvero invitante e noi consigliamo di parteciparvi con tutto l’interesse.

Una nota di merito va rivolta anche alle persone legate a Castellino del Biferno, tra cui il poeta e scrittore don Alfonso Fratangelo, il musicista Angelo Persichilli, flautista di fama mondiale ed il prof. Antonio Fratangelo, storico e linguista.

Non possiamo non ricordare la figura di un insegnante che ha dato lustro al paese per le sue doti di fine educatore di schiere di fanciulli, i quali hanno contribuito, a loro volta, al progresso morale, sociale e culturale di Castellino, l’insegnante Giuseppe Barbieri.

Amante della musica, del creato e rispettoso delle piccole cose, ha incitato, in diverse occasioni, con la sua parola facile e appropriata al rispetto della natura nella Festa degli alberi e della Patria nelle manifestazioni patriottiche.

Siamo certi che il suo ricordo si trasmetterà negli anni e per diverse generazioni.

Questi piccoli grandi tesori del nostro bellissimo Molise ci rendono orgogliosi della nostra appartenenza ed identità.

E’ bello sottolineare come questi luoghi rappresentino l’autenticità dei nostri borghi meravigliosi, dove la storia, la cultura, le tradizioni, convivono perfettamente in una umanità semplice e di rara bellezza.

Difendiamo questi posti perché rappresentano e possono rappresentare per il futuro un insegnamento di fedeltà e di cultura di un popolo che ha sempre vissuto nella semplicità e onestà, ma che nello stesso tempo sono un baluardo della nostra identità storica, culturale e spirituale.

“Il senso della vita è quello di trovare il vostro dono. Lo scopo della vita è quello di regalarlo.” (Pablo Picasso)

Scritto da Maria Vasco e Pasqualino Barbieri

ECCO COSA VEDERE A CASTELLINO DEL BIFERNO:

La Chiesa Madre di San Pietro in Vincoli – Situata nel centro storico è un riferimento per gli abitanti poiché la più importante nel paese e dove è possibile ammirare 13 statue, un coro in legno risalente al 1700 ed una fonte battesimale in pietra scolpita a mano.
La Cappella della Beata Vergine delle Grazie del XIV secolo in cui si trova la statua della Vergine delle Grazie festeggiata nel mese di maggio con profonda devozione da parte di tutti i Castellinesi.
Cappella della Beata Vergine delle Grazie
Posizionata sul colle omonimo questa chiesetta domina su tutto il paese ed è ben visibile dalla strada giù a valle.
La Cappella dell’Addolorata che si trova in Piazza Municipio insieme alla Torre Civica dove è stato posto agli inizi del ‘900 l’orologio pubblico.

DEVI SAPERE CHE…

L’evento del Pizzicantò, celebrato il 12 Giugno di ogni anno a Castellino del Biferno, è stato riconosciuto dall’Istituto Centrale per la DemoEtnoAntropologia quale “Patrimonio immateriale d’Italia”.

Fonte immagini: MoliseinVita e internet

 

 

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