Perché pellegrinaggio e scampagnata proseguono dopo Pasquetta a Termoli | Santuario Santa Maria della Vittoria – MOLISE

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Scopriamo nel Molise tradizioni popolari, manifestazioni di devozione, percorsi di fede, usi e costumi originali che fanno dei luoghi attraversati dei veri e propri luoghi del cuore, come questo che stiamo per presentarvi.

Nel Molise, tra le perle che caratterizzano il territorio, c’è una piccola cittadina di mare con un borgo molto particolare, detto borgo “vecchio”, affacciato sulla costa adriatica: un balcone naturale con vista spettacolare su Abruzzo, Puglia e Isole Tremiti. Parliamo di  Termoli, un piccolo centro in provincia di Campobasso, dove le festività di Pasqua si prolungano fino al terzo giorno e cioè al martedì potremmo dire “dell’Angelo”. Qui si tramanda una tradizione popolare di origini antichissime che si collega proprio alle festività pasquali. Ve ne vogliamo parlare.

Veduta panoramica del massiccio montuoso del Gran Sasso dal borgo di Termoli CB MOLISE – Ph Filippo Cantore ©

Cattedrale S. Maria della Purificazione – Termoli CB MOLISE

Si tratta di una tradizione che caratterizza il Molise e che forse appartiene solo a pochissimi paesi in Italia!

Chiesa Maria SS. della Vittoria detta “Madonna a Lungo” – Termoli CB MOLISE – Ph Filippo Cantore ©

Si chiama “Madonna a Lungo” ed è il nome che si dà al tradizionale pellegrinaggio di numerosi affezionati fedeli che partono dalla Cattedrale, nel centro del borgo antico, per avviarsi in direzione delle campagne di S. Giacomo degli Schiavoni, verso il Santuario di Santa Maria della Vittoria, detta appunto dai termolesi “Madonn’a llunghe”.

Una deliziosa chiesetta di campagna a pochi km dall’abitato di Termoli, immersa nei silenzi delle colline circostanti tra campi coltivati e panorami degradanti sul mare.

La piccola chiesa sorge nel luogo più elevato della Valle del Sinarca ed è la più antica delle chiese rurali della località.

“Gemma incastonata in un prezioso monile” si legge nei documenti storici.

Divenuto Santuario della Vittoria solo da qualche anno, questo piccolo gioiello del Molise spicca con tenerezza su una lieve altura e si può ammirare persino dal mare, indorandolo della luce del tramonto (la sua porta non espone a Gerusalemme come tutte quelle delle chiese di vecchia costruzione, ma ad ovest…).

Un tempo monastero dei Padri Cappuccini (costruito nel 1545 tra i boschetti della località San Valentino), distrutto e poi ricostruito, vi resta ora questa chiesa solitaria dove si può osservare un dipinto anonimo raffigurante la Madonna con Bambino risalente al ‘500 e salvato proprio dai monaci.

Qui inoltre si è svolta  la cerimonia di apertura della nuova Porta Santa in occasione dell’Anno della Misericordia (gennaio 2016), voluto da Papa Francesco che lo ha inaugurato con il rito ufficiale dell’apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro a Città del Vaticano.

Veduta panoramica dal Belvedere del borgo di Termoli CB MOLISE – Ph Filippo Cantore ©

Ma perchè questa antica tradizione è così sentita dai termolesi? Vi sveliamo subito la sua fonte: questa usanza, d’identità puramente termolese, simboleggia un gesto di raggiunta vittoria per gli abitanti. Le sue origini infatti risalgono ad un evento realmente accaduto nel 1566 quando numerose navi di turchi sbarcarono a Termoli per procedere all’assalto e all’incendio del borgo. La maggior parte della popolazione purtroppo venne resa prigioniera, i più fortunati però riuscirono a scappare rifugiandosi nelle campagne confinanti.

Il pellegrinaggio vuole rievocare il cammino di quelle genti termolesi che in quell’anno si rifugiarono nella piccola chiesetta campestre per proteggersi dal pericolo di morte.

Con la speranza di recuperare forze e sentirsi al sicuro, la popolazione termolese vi si dirigeva in cerca di riparo proprio nel tentativo di sfuggire ai saccheggi dei pirati. Il sito della Chiesa di Santa Maria della Vittoria cominciò così a rappresentare un luogo sicuro di pace, divenendo simbolo di oasi e di protezione “divina” da futuri attacchi di distruzione.

Oggi questa rievocazione è rappresentata da un pellegrinaggio molto sentito nei cuori dei termolesi e che continua puntualmente, ogni martedì dopo il lunedì della Santa Pasqua, a invogliare a incamminarsi da ogni parte della città verso il Santuario della Vittoria, recitando preghiere e intonando cori religiosi.

Durante la giornata si celebrano più messe e intanto il luogo si affolla di famiglie con bambini, gruppi di escursionisti, turisti giunti sul luogo, visitatori e fedeli provenienti da località limitrofe come San Giacomo degli Schiavoni, un piccolo paese poco distante dal posto.

Vi si respira aria di speranza, di gioia e di fede!

Preghiere dense di serenità che rendono tutti i partecipanti, dopo le celebrazioni religiose, protagonisti di una festosa scampagnata fuori porta, con bambini che affollano i prati circostanti, allestimenti di picnic all’aperto e condivisioni di pranzi in compagnia. Immancabili le tradizionali pietanze molisane, genuine e tipicamente termolesi, sapientemente fatte in casa e apparecchiate all’aria aperta!

Una tradizione che richiama alla memoria degli anziani termolesi teneri ricordi come quando – si racconta –  si andava a fare visita alla Madonna della Vittoria sin dalle prime ore dell’alba, a volte a piedi scalzi, portandole semplici doni come fiori di campo appena raccolti, pregando per lei e ringraziandola per lo scampato pericolo di allora e per il buon auspicio che prometteva a tutti!

Meta di pellegrini e viandanti solitari, la Chiesa Maria SS. Della Vittoria di Termoli continua ad essere ancora oggi un luogo simbolo non solo di culto religioso, ma anche di pace e di conforto.

Veduta del massiccio montuoso del Gran Sasso da Termoli CB MOLISE – Ph Filippo Cantore ©

E se è vero che le tradizioni, insieme agli usi e costumi di un paese, sono da sempre  fonte preziosa che riporta alla luce storia e carattere della sua gente, tali tradizioni, se conservate integre nel tempo, manterranno intatte le loro origini dando forza vitale ai giovani che le rinnoveranno.

Onore dunque ai termolesi che hanno saputo conservare questa tradizione con semplicità e devozione, potendola identificare come Bene di Patrimonio Immateriale per la città di Termoli, la regione Molise e lo stesso Pese italiano.  

Interpretare una delle pagine più difficili della storia termolese e trasformarla nel tempo in un momento di fede e convivialità per tutti è senz’altro segno di rispetto per il proprio territorio oltre che di appartenenza alla comunità. E dimostrazione di accoglienza per chi lo visita: elemento di aggregazione spontaneo, da condividere in armonia anche con i visitatori che arrivano da fuori.

Questi sono i luoghi del cuore del Molise ed i luoghi d’infanzia vissuti con spensieratezza che continuano a vivere anche dopo la “festa” per ridare forza d’animo nei momenti più difficili della vita.

Sono i luoghi che oltrepassano le mappe dei territori geografici per arrivare diritti alla mappa del cuore e che fanno sentire più forte l’energia spirituale che lega l’uomo e divino.

Luoghi dai silenzi preziosi, quelli che orientano verso il proprio Sè e verso la consapevolezza che il Tutto è parte di un’unica realtà. Il nostro unico Molise, meravigliosa piccola parte di Madre Terra!

 Scritto da Maria Vasco © | Foto: Maria Vasco © fondatrice Moliseinvita – Ph Filippo Cantore © – Internet


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DESTINAZIONE MOLISE è un’iniziativa a favore del Turismo sostenibile, di qualità e d’ispirazione nel Molise. Qui vi abbiamo presentato un viaggio “a piedi” e fatto con il cuore lungo le tradizioni popolari che animano Termoli. Emozioni, sensazioni, percorsi spirituali, pellegrinaggi di fede, luoghi del cuore e della consapevolezza nel Molise proprio come una volta.

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