Tra i borghi più belli e virtuosi d’Italia ecco il “miracolo” della rinascita! Succede in Molise a Castel del Giudice

Il cambiamento è una sfida al miglioramento e può trasformare una fragilità in risorsa, una minaccia in opportunità, un fallimento in vittoria. Il cambiamento può donare maggiore consapevolezza all’Uomo e rinforzare l’identità di un paese.

Succede in un piccolo borgo dell’Alto Molise ed è quasi un “grido” al miracolo! 

Scorcio del borgo antico di Castel del Giudice IS MOLISE – Foto Maria Vasco © Moliseinvita

Ecco un esempio di come si possa trasformare ciò che sembra perduto per sempre in un progetto vincente. Gli abitanti di un piccolo paese del Molise, Castel del Giudice, in provincia di Isernia, – come tanti sparsi nell’Appennino e nelle aree interne dell’Italia, destinati a morire per spopolamento e con il rischio persino di scomparire dalle carte geografiche – insieme agli amministratori, si sono attivati in una straordinaria sinergia per dare vita ad una vera propria rinascita del luogo. E la svolta ha avuto inizio! Azioni positive si mettono in campo grazie all’impegno, la fiducia e la voglia di “farcela” pur di rinascere.

Davvero mette entusiasmo scoprire come l’unione di intenti, il buon uso di forze materiali e psicologiche e soprattutto il crederci fermamente possano mettere in marcia progetti concreti per la realizzazione di una nuova costruzione economica.

La formula vincente si è manifestata in una strategia di marketing del territorio che il sindaco ha saputo suggerire ai cittadini coinvolgendoli in un’impresa comune. Meritevoli i castellani che l’hanno saputa cogliere!

Da piccolo paese quasi sconosciuto – abbandonato al suo umile destino e poco “promettente” – ad esempio virtuoso da imitare non solo a livello regionale, ma anche a livello nazionale e internazionale!

A Castel del Giudice spicca così un concetto nuovo di turismo intelligente basato sulla ricostruzione in generale e sul rinnovamento. Insomma una sorta di auto-rigenerazione consapevole che non impatta sull’ambiente e che mantiene intatti usi, costumi e tradizioni del paese. In tutto questo emerge il “voler fare” ed il “saper fare” di un paese ottimista che non si arrende davanti agli ostacoli, ma che anzi si anima nella prospettiva lungimirante di sviluppare un turismo sostenibile, portatore di una ricaduta positiva su tutti i settori economici.

Tanto che i benefici non restano isolati e ristretti nel piccolo paese di Castel del Giudice, protagonista e fautore di azioni propositive per la regione, ma si espandono in tutto il Molise in molteplici dei suoi aspetti. Un toccasana anche per le giovani generazioni che qui vi possono trovare spazio e reddito, in controtendenza all’abbandono ormai storico ed inevitabile, tipico di queste zone, e per gli stessi originari che, una volta partiti all’estero per ricerca di lavoro, ora possono ritrovare motivi per ritornare! Dunque si aggiunge agli effetti ottenuti dalla strategia il tanto ambito beneficio del “turismo del ritorno”.

Una ricerca verso l’esplorazione dell’altrove senza sentirsi costretti a lasciare i propri luoghi natii: quale missione migliore per una nuova frontiera dell’imprenditoria turistica basata sul recupero e sulla riqualificazione dell’esistente? Per questi motivi si scopre che il segreto del vero successo di questi “nuovi paesi” sta nell’utilizzare ciò che già si ha, nel valorizzare risorse già “proprie” e nel sentirsi autonomamente pronti ad offrire servizi per la fruizione di un turismo innovativo. In poche parole… ospitare con etica e consapevolezza sempre più visitatori sensibili a questa filosofia del paesaggio! Turismo consapevole che appaga anima e corpo con la voglia sempre più diffusa di attraversare un territorio nella sua natura incontaminata, nei silenzi, nel senso di pace, nell’ambiente e nel buon cibo genuino. A Borgotufi di Castel del Giudice in Molise si può vivere così un turismo sano e a misura d’uomo! Per approfondire e farvi conoscere meglio Castel del Giudice vi presentiamo qui due interessanti articoli tratti da La Stampa e Touring Club. Teniamo a divulgare la capacità di crescita di questo paese virtuoso e a coinvolgervi nella sua evoluzione”miracolosa”!

Lo diceva Anatole France e noi siamo d’accordo: “Se non cambiamo, non cresciamo. Se non cresciamo, non stiamo davvero vivendo”!

Scritto da Maria Vasco, fondatrice Moliseinvita – Fonte immagini: Maria Vasco © – internet

Castel del Giudice, la seconda vita del borgo recuperato

Il paese dell’Appennino molisano rischiava di scomparire. Ora è modello di recupero: una Rsa (Residenza Sanitaria Assistenziale), un meleto e un albergo diffuso al posto di strutture dismesse e terreni abbandonati. Al sindaco è andato il Premio Vassallo 2014.

Poco più di trecento abitanti, un tasso di natalità nullo, case abbandonate, terreni agricoli in disuso. Sembrava destinato a scomparire Castel del Giudice, in provincia di Isernia, Molise. E invece è rinato grazie al lavoro costante e coraggioso di un gruppo di amministratori capaci e alla coesione di una comunità che non si è arresa. La seconda vita di Castel del Giudice parte da tre progetti di recupero che lo hanno trasformato, da borgo quasi fantasma, a modello per tutte le piccole realtà.

Una scuola chiusa da trent’anni è diventata una residenza sanitaria assistenziale, la Rsa San Nicola. Orgoglio locale, anche perché è l’unica struttura del genere in tutta la regione, ospita per lo più anziani che arrivano da tutto il Molise e dall’Abruzzo. Altro problema – tipico delle aree interne –  altra soluzione: trentacinque ettari di terreno agricolo in disuso sono stati recuperati e trasformati in meleto biologico. L’azienda produttrice, la Melise, è una compartecipata di cui fanno parte cittadini, investitori e amministrazione. Infine le case: decine di strutture abbandonate, in gran parte stalle, riscattate e ristrutturate rispettando le antiche fattezze. Adesso Borgo Tufi, la parte più antica di Castel del Giudice, è uno splendido albergo diffuso che può accogliere fino a cento ospiti.

Legambiente ha definito il paese un modello di rinascita per tutti i borghi italiani e ha assegnato, insieme al Comune di Pollica e all’Anci, al sindaco Lino Gentile il Premio Angelo Vassallo 2014. Il primo cittadino chiarisce: «Non abbiamo la presunzione di essere dei modelli, ma siamo la dimostrazione di cosa possono fare le comunità piccole per i problemi delle aree interne». Per Alessandra Bonfanti del direttivo nazionale di Legambiente, che da anni segue i progressi del borgo molisano: «Non esistono molte realtà che riescono a recuperare luoghi e strutture abbandonate in Italia. Castel del Giudice merita di essere un esempio anche per la partnership tra pubblico e privato e per la partecipazione popolare». Il successo sta nella coesione tra cittadini, amministrazione e imprenditori che hanno investito nei progetti.

È la strada giusta: per la Rsa, ad esempio, grazie all’azionariato popolare la Regione Molise ha un risparmio notevolissimo sui costi per ogni singolo degente, soprattutto in confronto ai costi degli ospedali. La struttura ha creato lavoro: ventidue dipendenti che saranno di più, come precisa Gentile, perché un’altra struttura recuperata e adibita a residenza assististenziale è in ristrutturazione. Dettaglio da non sottovalutare in un’area che dal dopoguerra in poi ha visto flussi inarrestabili di emigrazione verso le grandi città. Adesso c’è addirittura chi arriva a Castel del Giudice per lavorare. Il meleto dà lavoro a quattro dipendenti stabili e circa venti stagionali.

Veduta panoramica dell’Appennino dell’Alto Molise da Castel del Giudice (Isernia) MOLISE

E l’albergo diffuso di Borgo Tufi potrebbe attrarre un turismo consapevole, utile all’economia locale e delle zone limitrofe. Infatti il territorio circostante, oltre alle località più note come Agnone o Roccaraso, è di una bellezza incontaminata che merita di essere scoperta. Certo, non è la ricca e esterofila Toscana, ma proprio per questo cittadini, amministratori e imprenditori hanno capito che quelle che erano ritenute debolezze sono risorse.

L’isolamento, la marginalità di moltissimi nostri territori può trasformarsi in ricchezza, e non solo economica: il recupero di abitazioni e terreni è un freno al dissesto idrogeologico a cui il nostro Paese è soggetto. Per Maria Assunta Libertucci, Presidente Regionale di Legambiente: «Comportamenti positivi attirano altri comportamenti positivi». Anche su scala nazionale. E se è vero, com’è molto probabile che sia, che lo sviluppo parte dai piccoli centri – almeno in un Paese come il nostro, con l’85% dei comuni che ha meno di diecimila abitanti, allora c’è da sperare che la fama di Castel del Giudice si diffonda.

Valentina Gentile – Fonte: www.lastampa.it  19.11.2015

La rinascita di un borgo: l’esempio di Borgotufi, in Molise

A Castel del Giudice il Comune si è alleato con i cittadini e con le imprese private. Risultato, un albergo diffuso circondato da meleti.

Scoppia la rivoluzione quando un’amministrazione comunale si allea con i cittadini e con le imprese private. E’ quello che è successo nel giro di un decennio a Castel del Giudice, in provincia di Isernia, che stava tirando le cuoia per l’abbandono di terreni e abitazioni. Poi il miracolo grazie a tre progetti sostenuti da tutte le forze in campo.

Primo, la terra: trentacinque ettari di terreno agricolo in disuso vengono recuperati e trasformati in meleto biologico. L’azienda produttrice, la Melise, è una compartecipata messa in piedi da cittadini, investitori privati e amministrazione, cui lavorano a tempo pieno quattro persone.

Secondo, la scuola. Abbandonata da trent’anni è diventata da alcuni anni una residenza sanitaria assistenziale, l’unica della regione, che ospita anziani anche da altri parti d’Italia. Il modello è sempre quello, l’azionariato diffuso.

Terzo, le case, specie quelle nel nucleo rurale di Borgotufi, appendice disastrata del paese, dove fienili e abitazioni di pietra cadevano a pezzi. “Quando siamo arrivati nell’area – racconta Enrico Ricci, uno degli imprenditori locali che hanno investito oltre due milioni di euro (il Comune ha partecipato con il 20 per cento) per rimettere in piedi quella parte del paese – c’era solo un cavallo spelacchiato che brucava in un angolo”.

L’ALBERGO DIFFUSO BORGOTUFI  Oggi le abitazioni dell’albergo diffuso Borgotufi, inaugurato nel 2016 dando lavoro a sette persone, sono eleganti casette rivestite in pietra locale e recuperate con criteri antisismici, che hanno finora ospitato circa 500 turisti, in prevalenza pugliesi e campani, amanti del rafting sul Sangro e dei circuiti naturalistici tra i Parchi nazionali della Maiella e d’Abruzzo, Lazio e Molise.

Ricci è consapevole che il suo investimento fa parte di quei capitali cosiddetti pazienti, ad alto rischio di non ritorno, “ ma va bene così – dice – perché è una sfida”. Sembra banale, ma uniti si vince, specie se gli “uniti” sono coraggiosi e sognatori.

Clelia Arduini – Fonte: www.touringclub.it 20.09.17

Castel del Giudice Appartiene ai Borghi Autentici d’Italia  – Associazione dei Comuni Virtuosi – Città del Bio

Festa della mela ed il meleto delle meraviglie: un successo per Castel del Giudice oltre le più rosee previsioni! 

Il 14 ottobre 2018, nel borgo di Castel del Giudice in Alto Molise, si è inaugurato il Giardino delle Mele Antiche

 

 

 

 

 

A Castel del Giudice il meleto delle meraviglie

Il meleto delle meraviglie a Castel del Giudice: oltre 50 varietà autoctone che rischiavano di scompariredi Michaela Barilari montaggio di Paolo Fagliarone

Slået op af Tgr Rai Molise i Torsdag den 18. oktober 2018

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