Uno sguardo sulla cucina molisana tra tradizione e innovazione…
Cucina non è mangiare. È molto, molto di più. Cucina è poesia. (Heinz Beck).
Dedicato alla salute dei molisani e a tutti gli abitanti del pianeta!
A volte si sente dire se esiste una cucina molisana. Ed è una domanda che si sente ripetere con la stessa frequenza con la quale fino a non molto tempo fa si sentiva dire: dov’è il Molise?
Se a rendere incerta l’identità e addirittura l’esistenza del Molise hanno concorso il lungo isolamento e la data relativamente recente della sua autonomia regionale, a lasciare nel vago la fisionomia gastronomica molisana ha contribuito certamente la quasi totale mancanza di ricerche e di produzione letteraria nonostante la grande fioritura di studi sulle cucine regionali avutasi in questi anni.
L’interrogativo sulla esistenza di una cucina molisana, a ben guardare, nasce dal carattere ancora vago e indistinto dell”immagine Molise, più che da una documentata valutazione delle caratteristiche salienti dell’enogastronomia regionale.
L’isolamento , l’arretratezza economica e sociale, la fragilità e la intermittenza del dibattito culturale , la non sempre adeguata iniziativa promozionale, hanno lasciato nell’ombra, per lungo tempo, momenti rilevanti della storia regionale che avrebbero potuto suscitare, invece, attenzione e rispetto intorno al nome Molise.
La fase sannitica, così alta nella storia delle popolazioni italiche, la civiltà pastorale che si è sviluppata per secoli lungo il verde itinerario dei tratturi, la svolta riformatrice dei secoli diciottesimo e diciannovesimo , la grande ininterrotta emigrazione iniziata alla fine del secolo scorso, l’impero in provincia, la modernizzazione del secondo dopoguerra ,
l’attuale condizione di regione interna al bivio tra conservazione archeologica e sviluppo , la vertiginosa parabola di un ritrovamento avviato per caso alle porte di Isernia e che riconduce alla vita e alla natura di settecentomila anni fa avrebbero potuto, e lo possono ancora, essere i tratti di un profilo storico capace di allineare dignitosamente il Molise alle altre aree del Paese, capace di dare un volto , una precisa identità ad una regione considerata ‘minore’ e non significante solo perchè poco studiata e poco conosciuta.
Nella concreta condizione dei molisani , chiamati da oltre un secolo a diffuse esperienze di abbandono della loro terra e di dispersione nei quattro angoli del mondo, la mancanza di un retroterra culturale consapevole e riconoscibile si è tradotta spesso in laceranti sensazioni di abbandono e di privazione di identità.
Per questo la cucina molisana e i suoi piatti tipici sono solo una delle forme, corpose e materiali, che la storia di una regione ha assunto nel tempo; se questa storia è poco nota anche il profilo gastronomico di quel popolo risulta incerto, ma se le linee di quella storia si vogliono svelare e scoprire allora anche lo studio della cucina molisana può dare un contributo alla valorizzazione di questo straordinario patrimonio culturale che rappresenta un elemento di identità e storia di un popolo.
Avvaloriamo, dunque, l’idea che una migliore conoscenza e sistemazione delle espressioni che la cucina regionale ha assunto nel corso del tempo, tali da recuperare il portato di una tradizione antica e solida vissuta, però, con il gusto e la sensibilità di oggi, può aiutare i molisani, forse per strade minori ma non per questo meno fruttuose, a vivere una loro più chiara identità e ad affrontare con maggiore sicurezza il difficile confronto con altre aree culturali e altri centri di interesse.
Infatti vogliamo mettere la nostra attenzione proprio sulle ricette molisane così da far conoscere e gustare la produzione e la ricchezza del popolo molisano, la sua cultura e la sua identità patrimoniale e spirituale.
Fonte immagini: internet
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