Paesi fatti per essere ammirati. Nel Molise autentico, il Borgo di Vinchiaturo.

Una delle cose che incantano del Molise è scoprire il fascino di paesi inaspettati che costellano l’entroterra fra natura, storia millenaria, antiche tradizioni e sapori unici.

Un’occasione che ci spinge sempre in avanti e a recarci, questa volta, verso una meta speciale: Vinchiaturo.

Saliamo dolcemente su una collina a 620 mt sul livello del mare, entriamo nel paese e subito avvertiamo il fascino di un luogo ordinato, curato e accogliente. Parcheggiamo nel centro, nei pressi di Piazza Municipio e ci lasciamo alle spalle un lungo viale alberato… Il luogo è gradevole alla vista e invita a passeggiare lungo le vie del centro abitato: scopriamo che Vinchiaturo è una vera ricchezza grazie ai suoi scorci incantevoli, alle preziose chiese che la caratterizzano e alle antiche tracce di presenze sannitiche.

Ma andiamo per gradi… camminiamo lentamente per gustarci attimo per attimo lo sguardo esplorativo. La sua posizione privilegiata la tiene “al Passo”, nel senso che la fa sorgere sull’omonimo Passo di Vinchiaturo a cavallo tra l’Appennino Centrale e quello Meridionale, tra i Monti del Sannio ed il Parco Regionale del Matese, nella Comunità Montana “Molise Centrale”.

Attira subito l’attenzione, al centro della piazza principale, la cosiddetta fontana “dei 4 leoni” che dal 1899, anno della sua costruzione, vede zampillare acqua “… PRELUDIO DI FUTURI MIGLIORAMENTI” come si legge su un’epigrafe.

Proseguiamo lentamente mentre ci lasciamo raccontare da Peppe, un vinchiaturese doc che incontriamo al bar della piazza e che troviamo subito disponibile e accogliente, i luoghi di interesse da visitare a Vinchiaturo e cosa vedere nei dintorni: ci chiede se conosciamo l’interessante citta’ romana di Altilia, nel vicino comune di Sepino e… a pochi km il comune di Baranello con il suo ricco museo civicoSe vi trattenete ancora – continua – vale la pena visitare la Chiesa di Santa Croce… è proprio qui a due passi dalla piazza…

Che ci crediate o no, per noi questi incontri valgono oro!

Ci incamminiamo verso il borgo vecchio dove regna maestosa, come una regina che guarda dall’alto il suo abitato, la bellissima Chiesa parrocchiale di Vinchiaturo intitolata a  Santa Maria della Croce. La Chiesa, dalle origini antichissime, è stata più volte restaurata e testimonia una mirabile creazione dell’arte scultorea romanica, con  facciata neoclassica ed un’imponente torre campanaria. All’interno potrete vedere opere di grande valore storico e culturale: un immenso organo ligneo settecentesco, 13 tavolette raffiguranti Cristo e gli Apostoli, dipinte dal pittore oratinese Ciriaco Brunetti e vari oggetti in argento. All’esterno, dal sagrato, ammiriamo un’ incantevole panorama: un affaccio sulle verdi colline lussureggianti del Molise… un altro bel luogo del Molise dove spaziare con lo sguardo e crogiolarsi nel silenzio. Dall’altra parte, il paese antico: il borgo autentico di origine medievale dalle case in pietra così come era arroccato una volta…

Scesi dall’altura della chiesa, ai piedi del prestigioso Palazzo Marchesale, ci conquista un’imponente statua posta al centro di una piazzetta adiacente, circondata da aiuole e da un parchetto per bambini molto ben curato. Si tratta della  statua in bronzo raffigurante l’emigrante, donata al paese dall’Associazione dei Vinchiaturesi di Montreal. Fiero, impettito come la speranza racchiusa in quella valigia portata con dignità e fiducia, intenerisce e trasmette affetto notare che dietro quella statua c’è un uomo con le sue emozioni mentre lo sguardo è rivolto all’edificio della scuola materna statale.

Più avanti, di fronte alla piazza del Municipio troviamo un altro monumento, la “Crocella” posta  su di un antica colonnina con capitello ionico e su cui vigilano due particolari alberi di ulivo. E’ considerato il punto di ritrovo per i vinchiaturesi.

Restiamo ammirati dal lavoro eseguito dagli scalpellini del ‘700 sul portale dell’antica Chiesa di San Bernardino da Siena, Patrono e protettore di Vinchiaturo, di recente restaurata e che ospita affreschi dell’artista molisano Leo Paglione. Il Santo che soggiornò per un breve periodo a Vinchiaturo, nel convento di Santa Lucia (1444) , secondo alcune fonti non solo riportò la pace nel paese diviso in due fazioni, ma salvò miracolosamente una giovane donna rimasta sotto le macerie per un violento terremoto. Fu proclamato patrono del Paese dal momento in cui, a seguito del rovinoso terremoto del 1805, si scoprì che la sua statua rimase perfettamente intatta sotto le macerie nell’atto di benedire il paese.

Meta di pellegrinaggio appena fuori dell’abitato è il Santuario di Santa Maria delle Macchie, un tempo Santa Maria delle Fratte, del XIV sec., antico oratorio benedettino.

Ma tra le cose imperdibili da vedere assolutamente a Vinchiaturo e che non possono mancare ad una visita, ci sono sicuramente le rovine della Chiesa di Santa Maria di Monteverde o Santa Maria a Monte, in località Monteverde a mille metri di altitudine.

Una delle più antiche chiese del Molise, facente parte di un antico monastero benedettino. L’area fu frequentata sin dall’epoca sannitica. Poco distante dalla chiesa infatti, sul colle chiamato “La Rocca”, genti appartenenti al gruppo sannita dei Pentri realizzarono un particolare tipo di insediamento fortificato. Un’area dunque di elevato interesse storico e archeologico che attraversa diverse epoche, da quella romana a quella medievale sino ad arrivare all’età contemporanea.

Un sito prezioso che documenta una civiltà che non c’è più e che può esprimersi in tutte le sue potenzialità attraendo un turismo culturale e spirituale sempre più ampio! Oggi un luogo di culto e spiritualità aperto a un pubblico devoto di turisti e residenti soprattutto nel periodo estivo ( l’ultima domenica di agosto vi si festeggia infatti “La Madonna di Guglieto”).

Il panorama da quassù offre uno spettacolo mozzafiato che domina le vallate e che vi consigliamo con il cuore.

I vinchiaturesi amano profondamente le loro tradizioni che conservano intatte nei costumi e nelle usanze tanto che organizzano eventi, sagre, feste religiose e manifestazioni attraendo turisti tutto l’anno. Inoltre  mantengono viva la storia dei propri contadini con piatti tipici come “r sciusce”, legumi lessati con cereali, olio novello, sale, pepe; la “pantoccia fritta”, pasta condita con pancetta sfritta; ” ri vruccheluni”, broccoli lessati e poi sfritti; la “mpanicce”, pizza di farina gialla con verdura. Tipici della zona anche diversi piatti a base di carne d’agnello e pecora come i Torcinelli e  l’Allullera.  Tra i vini viene prodotto dal vitigno autoctono d’eccellenza delle campagne vinchiaturesi, il famoso Tintilia. 

La passeggiata fotografica si completa qui, ma siamo certi che la riprenderemo volentieri e al più presto!

Un grazie particolare ad Antonella per il buon caffè del suo bar in piazza, al meritevole agriturismo che ci ha ospitato a pranzo e a Giuseppe per la sua disponibilità e per le puntuali informazioni che ci ha fornito alla scoperta di Vinchiaturo, un borgo che merita di essere visitato non solo per le sue bellezze autentiche, ma perché permette di ri-stabilire un rapporto sostenibile con il Territorio, vera essenza e fonte, per noi di Moliseinvita… e non solo, di Armonia e Ricchezza!

VINCHIATURO FA PARTE DELL’ASSOCIAZIONE BORGHI AUTENTICI D’ITALIA

PERSONAGGI ILLUSTRI E ANTICHI MESTIERI

Tra i personaggi degni di attenzione che hanno dato lustro non solo  a Vinchiaturo ma a tutta l’Italia letterario-dialettale figura l’artista, poeta e scrittore Emilio Spensieri (1911 – 1993 ). Collaboratore della Rai e di vari periodici e quotidiani, lascia vivo il suo  ricordo lungo una via del paese che porta il suo nome. Le sue opere dedicate con amore al Molise e alla “molisanità”  raccontano le vecchie storie del paese, la sua terra e le sue emozioni in un legame tra antico e moderno che attraggono ancora le nuove generazioni… e dato  che Vinchiaturo vanta un’antica tradizione nella lavorazione della pietra, abbiamo voluto citare un breve “melodia” che Emilio Spensieri ha dedicato agli antichi mestieri scomparsi: lo “Scalpellino”

Testimonianze di questo evento sono dovunque e balzano allo sguardo in ogni posto in cui c’é il silenzio della pietra lavorata che si esibisce nei secoli” (E. Spensieri)

Testo e foto: Maria Vasco founder Moliseinvita  –  Fonti informazioni storiche: Internet

Comuni da visitare vicino Vinchiaturo (CB)

Baranello -San Giuliano del Sannio –  Colle d’Anchise – Cercepiccola – Busso – Mirabello Sannitico – Guardiaregia – Ferrazzano – Campochiaro – San Polo Matese – Sepino – Campobasso – Bojano – Oratino – Spinete – Casalciprano – Cercemaggiore – Gildone – Sant’Elena Sannita – Castropignano

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